L’atroce guerra in atto in Ucraina sta avendo ripercussioni nell’ambito economico, nel tessuto sociale, ma anche nelle competizioni sportive, dove molte Federazioni hanno deciso di escludere le squadre e gli atleti russi dalle gare. L’UEFA ha estromesso la Nazionale russa dai playoff di qualificazione ai mondiali in Qatar e lo Spartak Mosca dagli ottavi di finale di Europa League, il comitato Paraolimpico ha deciso di non far gareggiare atleti russi e bielorussi a Pechino, mentre la Formula1 ha già cancellato il Gran Premio di Sochi in programma quest’anno e l’entrata in calendario del Gran Premio di San Pietroburgo previsto nel 2023, pur consentendo al pilota russo Nikita Mazepin di gareggiare con la sua Haas. L’Eurolega di basket ha, invece, solamente sospeso CSKA Mosca, Zenit e Kazan, ma si riserva entro il venti marzo di poterle escludere definitivamente dalla competizione per quest’anno come chiedono in coro tutte le altre squadre di Eurolega. Infine, un episodio particolare è quello relativo al ciclista russo Pavel Sivakov, nato in Italia e vissuto in Francia dall’età di un anno. Il corridore della Ineos ha chiesto l’accelerazione delle pratiche per diventare francese, ottenendo la cittadinanza il 4 marzo. Un cambio nazionalità sentito, oppure un semplice stratagemma per poter correre senza problemi? Il ciclista assicura: “Sono totalmente contrario a questa guerra e tutti i miei pensieri sono rivolti al popolo ucraino. Come la maggior parte delle persone in tutto il mondo in questo momento spero nella pace e in una rapida fine del conflitto e delle sofferenze”.